ARGOMENTO
    about_Remote_FAQ

DESCRIZIONE BREVE
    Contiene domande e risposte relative all'esecuzione di comandi 
    remoti in Windows PowerShell.


DESCRIZIONE DETTAGLIATA
   Quando si opera in modalità remota, i comandi vengono digitati in 
   Windows PowerShell in un computer (noto come computer locale), ma 
   vengono eseguiti in un altro computer (noto come computer remoto). 
   L'utilizzo della modalità remota deve avvicinarsi il più possibile 
   all'utilizzo diretto del computer remoto.

    Nota: per utilizzare Windows PowerShell in modalità remota, è 
          necessario configurare il computer remoto per la comunicazione 
          remota. Per ulteriori informazioni, vedere about_Remote_Requirements. 
          

 È NECESSARIO CHE IN ENTRAMBI I COMPUTER SIA INSTALLATO WINDOWS 
 POWERSHELL?

   Sì. Per utilizzare la modalità remota, è necessario che il 
   computer locale e quello remoto dispongano di Windows PowerShell, 
   Microsoft .NET Framework 2.0 e il protocollo WS-Management. I file 
   e le altre risorse necessarie per eseguire un determinato comando 
   devono trovarsi nel computer remoto.

   È necessario disporre di autorizzazioni per connettersi al 
   computer remoto, per eseguire Windows PowerShell e per accedere 
   agli archivi dati (ad esempio file e cartelle) e al Registro di 
   sistema nel computer remoto.

   Per ulteriori informazioni, vedere about_Remote_Requirements.  


 COME FUNZIONA LA COMUNICAZIONE REMOTA?

   Quando si invia un comando remoto, il comando viene trasmesso 
   attraverso la rete al motore di Windows PowerShell nel computer 
   remoto ed eseguito nel client di Windows PowerShell nel computer 
   remoto. I risultati del comando vengono restituiti al computer 
   locale e visualizzati nella sessione di Windows PowerShell nel 
   computer locale.

   Per trasmettere i comandi e ricevere l'output, in Windows 
   PowerShell viene utilizzato il protocollo WS-Management. Per 
   informazioni su tale protocollo, vedere la sezione relativa al 
   protocollo WS-Management in MSDN Library (Microsoft Developer 
   Network) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14463
   4 (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).  


 LA COMUNICAZIONE REMOTA IN WINDOWS POWERSHELL È SICURA?

    Quando si effettua la connessione a un computer remoto, vengono 
    utilizzate le credenziali di nome utente e password del computer 
    locale o quelle fornite nel comando per l'accesso al computer 
    remoto. Le credenziali e il resto della trasmissione sono 
    crittografati. 

    Per una maggiore protezione, è possibile configurare il computer 
    remoto per l'utilizzo di Secure Sockets Layer (SSL) anziché HTTP 
    per l'ascolto delle richieste di Gestione remota Windows (WinRM). 
    Gli utenti possono quindi utilizzare i parametri UseSSL dei 
    cmdlet Invoke-Command, New-PSSession ed Enter-PSSession per 
    stabilire una connessione. Con questa opzione viene utilizzato il 
    canale HTTPS, più sicuro di HTTP.


 TUTTI I COMANDI REMOTI RICHIEDONO LA COMUNICAZIONE REMOTA DI WINDOWS 
 POWERSHELL?

   No. Diversi cmdlet dispongono di un parametro ComputerName che 
   consente di ottenere oggetti dal computer remoto. 

   Con questi cmdlet non viene utilizzata la comunicazione remota di 
   Windows PowerShell. È pertanto possibile utilizzare questi cmdlet 
   in qualsiasi computer in cui viene eseguito Windows PowerShell, 
   anche se il computer non è configurato per la comunicazione remota 
   di Windows PowerShell o non soddisfa i requisiti per tale funzionalità.

   Tra questi cmdlet sono inclusi:

       Get-Process
       Get-Service
       Get-WinEvent
       Get-EventLog
       Get-WmiObject
       Test-Connection


   Per trovare tutti i cmdlet con un parametro ComputerName, digitare:

        get-help * -parameter ComputerName

   
   Per determinare se il parametro ComputerName di un determinato 
   cmdlet richiede la comunicazione remota di Windows PowerShell, 
   vedere la descrizione del parametro. Per visualizzare la 
   descrizione del parametro, digitare:

	get-help <nome-cmdlet> -parameter ComputerName

   Ad esempio:

        get-help get-process -parameter ComputerName

   Per tutti gli altri comandi, utilizzare il cmdlet Invoke-Command.


 COME SI ESEGUE UN COMANDO IN UN COMPUTER REMOTO?

   Per eseguire un comando in un computer remoto, utilizzare il 
   cmdlet Invoke-Command.

   Racchiudere il comando tra parentesi graffe ( {} ) per renderlo un 
   blocco di script. Utilizzare il parametro ScriptBlock di 
   Invoke-Command per specificare il comando.

   È possibile utilizzare il parametro ComputerName di Invoke-Command 
   per specificare un computer remoto. In alternativa, è possibile 
   creare una connessione permanente a un computer remoto (sessione) 
   e utilizzare quindi il parametro Session di Invoke-Command per 
   eseguire il comando nella sessione. 


   Ad esempio, con i comandi seguenti viene eseguito un comando 
   Get-Process in modalità remota.

      invoke-command -computername Server01, Server02 -scriptblock 
      {get-process}

        - OPPURE

      invoke-command -session $s -scriptblock {get-process}

   Per interrompere un comando remoto, digitare CTRL+C. La richiesta 
   di interruzione viene passata al computer remoto, dove viene 
   terminato il comando remoto.

   Per ulteriori informazioni sui comandi remoti, vedere about_Remote 
   e gli argomenti della Guida per i cmdlet che supportano la 
   comunicazione remota. 


 È POSSIBILE AVVIARE SOLO UNA SESSIONE TELNET IN UN COMPUTER REMOTO?

    È possibile utilizzare il cmdlet Enter-PSSession per avviare una 
    sessione interattiva con un computer remoto.

    Al prompt di Windows PowerShell, digitare:

	Enter-PSSession <ComputerName>

    Il prompt dei comandi viene modificato per indicare la 
    connessione al computer remoto.

        <ComputerName>\C:> 

    A questo punto i comandi digitati vengono eseguiti nel computer 
    remoto, come se venissero digitati direttamente nel computer remoto.

    Per terminare la sessione interattiva, digitare:

        Exit-PSSession

    Una sessione interattiva è una sessione permanente che utilizza 
    il protocollo WS-Management. Non equivale all'utilizzo di Telnet, 
    benché offra un'esperienza analoga.

    Per ulteriori informazioni, vedere Enter-PSSession.


 È POSSIBILE CREARE UNA CONNESSIONE PERMANENTE? 

    Sì. È possibile eseguire comandi remoti specificando il nome, il 
    nome NetBIOS o l'indirizzo IP del computer remoto. In 
    alternativa, è possibile eseguire comandi remoti specificando una 
    sessione di Windows PowerShell (PSSession) connessa al computer 
    remoto.
    
    Quando si utilizza il parametro ComputerName di Invoke-Command o 
    Enter-PSSession, in Windows PowerShell viene stabilita una 
    connessione temporanea. Tale connessione viene utilizzata in 
    Windows PowerShell solo per eseguire il comando corrente, quindi 
    viene chiusa. Si tratta di un metodo molto efficiente per 
    l'esecuzione di un solo comando o di molti comandi non correlati, 
    anche su diversi computer remoti.

    Quando si utilizza il cmdlet New-PSSession per creare una 
    sessione PSSession, in Windows PowerShell viene stabilita una 
    connessione permanente per tale sessione PSSession. È quindi 
    possibile eseguire più comandi nella sessione PSSession, inclusi 
    comandi che condividono dati.

    In genere, una sessione PSSession viene creata per eseguire una 
    serie di comandi correlati che condividono dati. In caso 
    contrario, la connessione temporanea creata mediante il parametro 
    ComputerName è sufficiente per la maggior parte dei comandi. 

    Per ulteriori informazioni sulle sessioni, vedere about_PSSessions.


 È POSSIBILE ESEGUIRE COMANDI IN PIÙ COMPUTER CONTEMPORANEAMENTE?

   Sì. Il parametro ComputerName del cmdlet Invoke-Command accetta 
   più nomi di computer e il parametro Session accetta più sessioni 
   PSSession. 

   Quando si esegue un comando Invoke-Command, in Windows PowerShell 
   i comandi vengono eseguiti in tutti i computer specificati o in 
   tutte le sessioni PSSession specificate.

   Windows PowerShell è in grado di gestire centinaia di connessioni 
   remote simultanee. Tuttavia, il numero di comandi remoti che è 
   possibile inviare potrebbe essere limitato dalle risorse del 
   computer e dalla relativa capacità di stabilire e gestire più 
   connessioni di rete. 

   Per ulteriori informazioni, vedere l'esempio nell'argomento della 
   Guida relativo a Invoke-Command.


 DOVE SONO I PROFILI?

    I profili di Windows PowerShell non vengono eseguiti 
    automaticamente nelle sessioni remote, pertanto i comandi 
    aggiunti dal profilo non sono presenti nella sessione. Inoltre, 
    la variabile automatica $profile non viene compilata nelle 
    sessioni remote.  

    Per eseguire un profilo in una sessione, utilizzare il cmdlet 
    Invoke-Command.

    Ad esempio, mediante il comando seguente viene eseguito il profilo 
    CurrentUserCurrentHost dal computer locale nella sessione in $s. 

        invoke-command -session $s -filepath $profile


    Mediante il comando seguente viene eseguito il profilo 
    CurrentUserCurrentHost dal computer remoto nella sessione in $s. 
    Poiché la variabile $profile non è compilata, il comando utilizza 
    il percorso esplicito del profilo.

        invoke-command -session $s {. 
        "$home\Documents\WindowsPowerShell\Microsoft.PowerShell_profile.ps1"}


    Dopo l'esecuzione di questo comando, i comandi aggiunti dal 
    profilo alla sessione sono disponibili in $s.

    È inoltre possibile utilizzare uno script di avvio in una 
    configurazione di sessione per eseguire un profilo in ogni 
    sessione remota che utilizza la configurazione di sessione.

    Per ulteriori informazioni sui profili di Windows PowerShell, 
    vedere about_Profiles. Per ulteriori informazioni sulle 
    configurazioni di sessione, vedere Register-PSSessionConfiguration.



 COME FUNZIONA LA LIMITAZIONE NEI COMANDI REMOTI?

   Per agevolare la gestione delle risorse nel computer locale, 
   Windows PowerShell include una funzionalità di limitazione per 
   comando che consente di limitare il numero di connessioni remote 
   simultanee stabilite per ogni comando. 

   L'impostazione predefinita è di 32 connessioni simultanee, ma è 
   possibile utilizzare i parametri ThrottleLimit dei cmdlet per 
   impostare un limite personalizzato per determinati comandi. 

   Nell'utilizzare la funzionalità di limitazione, è importante 
   ricordare che si applica a ciascun comando, non all'intera 
   sessione o al computer. Se si eseguono contemporaneamente comandi 
   in diverse sessioni o PSSession, il numero di connessioni 
   simultanee è la somma delle connessioni simultanee in tutte le 
   sessioni.

   Per trovare i cmdlet con un parametro ThrottleLimit, digitare:

	get-help * -parameter ThrottleLimit


 SONO PRESENTI DIFFERENZE SPECIFICHE DEL SISTEMA NELLA COMUNICAZIONE 
 REMOTA?

   Quando si eseguono comandi in più computer, considerare le 
   differenze tra i computer remoti, ad esempio le differenze 
   relative ai sistemi operativi, alla struttura del file system e al 
   Registro di sistema.

   Quando si stabilisce la connessione a un computer remoto in cui 
   viene eseguito Windows Vista o Windows Server 2003, il percorso di 
   avvio predefinito è la home directory dell'utente corrente, 
   archiviata nella variabile di ambiente %homepath% ($env:homepath) 
   e nella variabile $home di Windows PowerShell. In Windows Vista, 
   la home directory è in genere C:\Users\<NomeUtente>. In Windows 
   Server 2003, la home directory è in genere C:\Documents and 
   Settings\<NomeUtente>.

   Quando si stabilisce la connessione a un computer remoto in cui 
   viene eseguito Windows XP, il percorso di avvio predefinito è la 
   home directory dell'utente predefinito, archiviata nella variabile 
   di ambiente %homepath% ($env:homepath) per l'utente predefinito. 
   La home directory è in genere C:\Documents and Settings\Default User.


 L'OUTPUT DEI COMANDI REMOTI È DIVERSO DALL'OUTPUT LOCALE?
   
   Quando si utilizza Windows PowerShell in locale, vengono inviati e 
   ricevuti oggetti .NET Framework "attivi", ovvero oggetti associati 
   a programmi o componenti di sistema effettivi. Quando si 
   richiamano metodi o si modificano proprietà di oggetti attivi, le 
   modifiche influiscono sul programma o sul componente effettivo. 
   Inoltre quando le proprietà di un programma o di un componente 
   cambiano, vengono modificate anche le proprietà dell'oggetto che 
   le rappresenta. 

   Tuttavia, poiché non è possibile trasmettere in rete la maggior 
   parte degli oggetti attivi, in Windows PowerShell la maggior parte 
   degli oggetti inviati nei comandi remoti viene serializzata, 
   ovvero ogni oggetto viene convertito in una serie di elementi dati 
   XML (Constraint Language in XML [CLiXML]) per la trasmissione. 

   Quando in Windows PowerShell viene ricevuto un oggetto 
   serializzato, il linguaggio XML viene convertito in un tipo di 
   oggetto deserializzato. L'oggetto deserializzato è un record 
   accurato delle proprietà del programma o del componente in un 
   determinato momento precedente, ma non è più "attivo", ovvero non 
   è più associato direttamente al componente. Inoltre i metodi 
   vengono rimossi perché non sono più validi.

   In genere, è possibile utilizzare gli oggetti deserializzati 
   analogamente agli oggetti attivi, ma è necessario considerarne le 
   limitazioni. Inoltre, gli oggetti restituiti dal cmdlet 
   Invoke-Command hanno proprietà aggiuntive che consentono di 
   determinare l'origine del comando. 

   Alcuni tipi di oggetto, ad esempio gli oggetti DirectoryInfo e i 
   GUID, vengono convertiti nuovamente in oggetti attivi quando 
   vengono ricevuti. Per tali oggetti non è necessaria alcuna 
   operazione speciale di gestione o formattazione.  

   Per informazioni sull'interpretazione e sula formattazione 
   dell'output remoto, vedere about_Remote_Output.


 È POSSIBILE ESEGUIRE PROCESSI IN BACKGROUND IN MODALITÀ REMOTA?

   Sì. Un processo in background di Windows PowerShell è un comando 
   di Windows PowerShell eseguito in modo asincrono senza interazioni 
   con la sessione. Quando si avvia un processo in background, il 
   prompt dei comandi viene immediatamente restituito ed è possibile 
   continuare a lavorare nella sessione mentre il processo è in 
   esecuzione anche se questa operazione richiede un periodo di tempo 
   prolungato.
   
   È possibile avviare un processo in background anche mentre sono in 
   esecuzione altri comandi poiché i processi in background sono 
   sempre eseguiti in modo asincrono in una sessione temporanea.

   È possibile eseguire processi in background in un computer locale 
   o remoto. Per impostazione predefinita, un processo in background 
   viene eseguito nel computer locale. Tuttavia, è possibile 
   utilizzare il parametro AsJob del cmdlet Invoke-Command per 
   eseguire qualsiasi comando remoto come processo in background. 
   È inoltre possibile utilizzare Invoke-Command per eseguire un 
   comando Start-Job in modalità remota.  

   Per ulteriori informazioni sui processi in background di Windows 
   PowerShell, 


 È POSSIBILE ESEGUIRE APPLICAZIONI WINDOWS IN UN COMPUTER REMOTO?
 
    È possibile utilizzare comandi remoti di Windows PowerShell per 
    eseguire applicazioni basate su Windows nei computer remoti. Ad 
    esempio, è possibile eseguire Shutdown.exe o Ipconfig in un 
    computer remoto. 

    Tuttavia, non è possibile utilizzare comandi di Windows 
    PowerShell per aprire l'interfaccia utente di qualsiasi programma 
    in un computer remoto. 

    Quando si avvia un'applicazione Windows in un computer remoto, il 
    comando non viene completato e il prompt dei comandi di Windows 
    PowerShell non viene restituito finché il programma non viene 
    terminato o non si preme CTRL+C per interrompere il comando. Ad 
    esempio, se si esegue il programma IpConfig in un computer 
    remoto, il prompt dei comandi non viene restituito finché 
    IpConfig non viene completato.
 
    Se si utilizzano comandi remoti per avviare un programma con 
    interfaccia utente, il processo viene avviato, ma l'interfaccia 
    utente non viene visualizzata. Il comando di Windows PowerShell 
    non viene completato e il prompt dei comandi non viene restituito 
    finché il processo del programma non viene arrestato o non si 
    preme CTRL+C per interrompere il comando e arrestare il processo.
 
    Ad esempio, se si utilizza un comando di Windows PowerShell per 
    eseguire Blocco note in un computer remoto, il processo Notepad 
    (Blocco note) viene avviato nel computer remoto, ma l'interfaccia 
    utente del programma non viene visualizzata. Per interrompere il 
    comando e ripristinare il prompt dei comandi, premere CTRL+C.
 

 È POSSIBILE LIMITARE I COMANDI CHE GLI UTENTI POSSONO ESEGUIRE IN 
 MODALITÀ REMOTA IN UN COMPUTER?

    Sì. Per ogni sessione remota è necessario utilizzare una delle 
    configurazioni di sessione nel computer remoto. È possibile 
    gestire le configurazioni di sessione nel computer e le relative 
    autorizzazioni per stabilire quali utenti possono eseguire 
    comandi in modalità remota nel computer e quali comandi possono 
    essere eseguiti.

    Una configurazione di sessione configura l'ambiente per la sessione.
    È possibile definire la configurazione tramite un assembly che 
    implementa una nuova classe di configurazione o tramite uno 
    script in esecuzione nella sessione.
    Mediante la configurazione è possibile determinare i comandi 
    disponibili nella sessione. La configurazione può inoltre 
    includere impostazioni per la protezione del computer, ad esempio 
    impostazioni che limitano la quantità di dati che la sessione può 
    ricevere in modalità remota in un solo oggetto o comando. 
    È inoltre possibile specificare un descrittore di sicurezza che 
    determina le autorizzazioni richieste per utilizzare la 
    configurazione.

    Il cmdlet Enable-PSRemoting crea una configurazione di sessione 
    predefinita nel computer, ovvero Microsoft.PowerShell 
    (Microsoft.PowerShell32 in sistemi operativi a 64 bit). 
    Enable-PSRemoting imposta il descrittore di sicurezza per la 
    configurazione affinché solo ai membri del gruppo Administrators 
    del computer sia consentito utilizzarli.
 
    È possibile utilizzare i cmdlet della configurazione di sessione 
    per modificare le configurazioni di sessione predefinite, creare 
    nuove configurazioni di sessione e modificare i descrittori di 
    sicurezza di tutte le configurazioni di sessione.

    Quando gli utenti utilizzano i cmdlet Invoke-Command, 
    New-PSSession o Enter-PSSession, possono utilizzare il parametro 
    ConfigurationName per indicare la configurazione di sessione 
    utilizzata per la sessione. Possono inoltre modificare la 
    configurazione predefinita utilizzata dalle sessioni modificando 
    il valore della variabile di preferenza $PSSessionConfigurationNam
    e nella sessione. 

    Per ulteriori informazioni sulle configurazioni di sessione, 
    vedere le sezioni relative ai cmdlet della configurazione di 
    sessione nella Guida. Per trovare i cmdlet della configurazione 
    di sessione, digitare:

	get-command *pssessionconfiguration

   

 CHE COSA SI INTENDE PER CONFIGURAZIONI FAN-IN E FAN-OUT?
	
   Lo scenario di comunicazione remota tra più computer più comune di 
   Windows PowerShell è la configurazione uno-a-molti, in cui da un 
   computer locale (computer dell'amministratore) vengono eseguiti 
   comandi di Windows PowerShell in più computer remoti. Si tratta 
   dello scenario "fan-out". 

   Tuttavia, in alcune organizzazioni viene utilizzata la 
   configurazione molti-a-uno, in cui molti computer client si 
   connettono a un solo computer remoto che esegue Windows 
   PowerShell, ad esempio un file server o un chiosco.
   Si tratta della configurazione "fan-in".

   La comunicazione remota di Windows PowerShell supporta le 
   configurazioni fan-out e fan-in. 

   Per la configurazione fan-out, in Windows PowerShell vengono 
   utilizzati il protocollo WS-Management e il servizio Gestione 
   remota Windows che supporta l'implementazione Microsoft di 
   WS-Management. Quando un computer locale si connette a un computer 
   remoto, tramite WS-Management viene stabilita una connessione e 
   viene utilizzato un plug-in affinché il processo host 
   (Wsmprovhost.exe) di Windows PowerShell venga avviato nel computer 
   remoto. L'utente può specificare una porta alternativa, una 
   configurazione di sessione alternativa e altre funzionalità per 
   personalizzare la connessione remota.  

   Per supportare la configurazione fan-in, in Windows PowerShell 
   viene utilizzato Internet Information Services (IIS) per ospitare 
   WS-Management, per caricare il plug-in di Windows PowerShell e 
   avviare Windows PowerShell. Questo scenario non prevede l'avvio di 
   ogni sessione di Windows PowerShell in un processo separato, ma 
   l'esecuzione di tutte le sessioni di Windows PowerShell nello 
   stesso processo host. 

   L'hosting IIS e la gestione remota fan-in non sono supportati in 
   Windows XP o in Windows Server 2003.

   In una configurazione fan-in, l'utente può specificare un URI di 
   connessione e un endpoint HTTP, inclusi trasporto, nome del 
   computer, porta e nome dell'applicazione. IIS inoltra tutte le 
   richieste con un nome di applicazione specificato alla relativa 
   applicazione. L'impostazione predefinita è WS-Management, che può 
   ospitare Windows PowerShell.

   È inoltre possibile specificare un meccanismo di autenticazione e 
   proibire o consentire il reindirizzamento da endpoint HTTP e HTTPS. 
      

 È POSSIBILE ESEGUIRE UN TEST DELLA COMUNICAZIONE REMOTA IN UN SOLO 
 COMPUTER, NON IN UN DOMINIO?

    Sì. La comunicazione remota di Windows PowerShell è disponibile 
    anche quando il computer locale non appartiene a un dominio. 
    È possibile utilizzare le funzionalità di comunicazione remota per 
    connettersi alle sessioni e creare sessioni nello stesso 
    computer. Le funzionalità hanno lo stesso comportamento di quando 
    si stabilisce la connessione a un computer remoto.

    Per eseguire comandi remoti in un computer in un gruppo di 
    lavoro, modificare le seguenti impostazioni di Windows nel computer.

    Attenzione: queste impostazioni vengono applicate a tutti gli 
                utenti del sistema e possono rendere il sistema più 
                vulnerabile ad attacchi di utenti malintenzionati. 
                Prestare attenzione nell'apportare queste modifiche.


    --  Windows XP con SP2: 

        Utilizzare Impostazioni protezione locale (Secpol.msc) per 
        modificare l'impostazione del criterio "Accesso di rete: 
        modello di condivisione e protezione per gli account locali" 
        in Impostazioni protezione\Criteri locali\Opzioni di 
        protezione su "Classico".


    --  Windows Vista: 

        Creare la voce del Registro di sistema seguente, quindi 
        impostarne il valore su 1:
        LocalAccountTokenFilterPolicy in 
        HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System

        È possibile utilizzare il comando di Windows PowerShell 
        seguente per aggiungere questa voce:

        new-itemproperty `
        -path HKLM:\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System ` 
        -name LocalAccountTokenFilterPolicy -propertyType DWord -value 1

    --  Windows 2003: 

        Non è necessario apportare alcuna modifica perché 
        l'impostazione predefinita del criterio "Accesso alla rete: 
        modello di condivisione e protezione per gli account locali" 
        è "Classico". Verificare l'impostazione nel caso sia stata 
        modificata.


 È POSSIBILE ESEGUIRE COMANDI REMOTI IN UN COMPUTER IN UN ALTRO DOMINIO?

    Sì. In genere, i comandi vengono eseguiti senza errori, benché 
    possa essere necessario utilizzare il parametro Credential dei 
    cmdlet Invoke-Command, New-PSSession o Enter-PSSession per 
    fornire le credenziali di un membro del gruppo Administrators nel 
    computer remoto. Questa operazione è talvolta necessaria anche 
    quando l'utente corrente è membro del gruppo Administrators nel 
    computer locale e in quello remoto. 

    Se tuttavia il computer remoto non fa parte di un dominio 
    considerato attendibile dal computer locale, il computer remoto 
    potrebbe non essere in grado di autenticare le credenziali 
    dell'utente.

    Per abilitare l'autenticazione, utilizzare il comando seguente 
    per aggiungere il computer remoto all'elenco di host attendibili 
    per il computer locale in Gestione remota Windows.
    Al prompt di Windows PowerShell digitare il comando.

        set-item WSMan:\localhost\Client\TrustedHosts -value <nome-computer-remoto> 

    Ad esempio, per aggiungere il computer Server01 all'elenco di 
    host attendibili nel computer locale, digitare il comando 
    seguente al prompt di Windows PowerShell:

        set-item WSMan:\localhost\Client\TrustedHosts -value Server01


VEDERE ANCHE
    about_Remote
    about_Profiles
    about_PSSessions
    about_Remote_Jobs
    Invoke-Command
    New-PSSession




Argomenti della Guida